L’exeresi è il trattamento principe dei nevi verrucosi e si esegue con tecniche diverse in rapporto alla gravità del fenomeno.
I nevi epidermici o verrucosi sono lesioni derivate da un difetto dell’ectoderma, che causa la crescita eccessiva dello strato superiore della pelle. Tali formazioni anomale si manifestano fin dalla nascita o nei primi anni di vita. Insorgono solitamente sul tronco e sugli arti, mentre sono rari sul viso e sul cuoio capelluto. La maggior parte sono di forma lineare e situati su un solo lato del corpo cioè sono unilaterali.
Nelle fasi iniziali si presentano come macchie piatte color marrone chiaro o scuro che si ispessiscono con l’avanzare dell’età. La maggior parte dei nevi epidermici rimangono invariati in età adulta e non causano alcun problema. Tuttavia in alcuni casi i nevi verrucosi epidermici possono dar luogo alla formazione di un tumore, anche maligno, all’interno della lesione stessa (cheratoacantoma, carcinoma basocellulare o il carcinoma a cellule squamose).
Diagnosi
Per prevenire l’insorgenza di tumori della pelle, si raccomanda di eseguire la mappatura dei nevi con visita dermatoscopica, soprattutto in presenza di lesioni cutanee anomale che causano preoccupazione o qualora la storia personale di esposizione al sole o quella clinica familiare costituiscano fattori di rischio aumentato. L’esame dermatoscopico, ad oggi considerato lo strumento di prevenzione più efficace, può essere eseguito nella clinica più vicina al paziente.
La tecnica
L’unico trattamento valido ed efficace dei nevi epidermici è la rimozione dello stesso. L’asportazione può essere eseguita attraverso differenti tecniche.
- Laser – La lesione viene vaporizzata utilizzando il laser, senza suture, previa anestesia locale. La guarigione avviene in 7/10 giorni. Questa tecnica non consente di eseguire esame istologico sulle lesioni asportate.
- Shaving + DTC – Quando la lesione sporge dal piano cutaneo, la sua asportazione avviene chirurgicamente fino al livello della cute, mentre il fondo è coagulato mediante laser. Successivamente si può effettuare l’esame istologico sulla porzione rimossa mediante chirurgia. È quindi possibile mantenere contemporaneamente i vantaggi dell’exeresi tradizionale e dell’asportazione laser. L’asportazione a piatto non è però la metodica più adatta in caso di lesioni con sospetto oncologico. Tale asportazione infatti non è radicale e l’esame istologico risulta parzialmente indicativo.
- Exeresi Chirurgica – È l’unico trattamento raccomandato per lesioni con sospetto oncologico, perché permette l’asportazione totale della lesione con una porzione di cute sana circostante. Questo difatti garantisce la radicalità dell’escissione. Dopo l’asportazione si esegue una sutura lineare, con la presenza o meno di punti di sutura esterni. L’esame istologico è condotto su tutta le lesione con la valutazione dei margini e della profondità, quindi della radicalità dell’asportazione. In sintesi nel caso di lesioni maligne o con sospetto, l’unica via percorribile in sicurezza è, dunque quella dell’exeresi chirurgica, eventualmente completata da altre analisi strumentali. Non è detto che l’exeresi chirurgica tradizionale dia un risultato esteticamente soddisfacente. In molti casi, però le pieghe del volto possono nascondere la cicatrice, che quindi risulterà meno visibile di quanto si immagini.
Post trattamento
Si raccomanda di mantenere coperta la ferita per 10-15 giorni e di proteggere le cicatrici con la protezione solare per 6 mesi.
Informazioni utili sull’intervento
A partire da 180 €
Anestesia
Locale
Durata intervento
15 - 20 minuti
Ricovero
Non necessario
Ritorno al lavoro
Immediato
Lavoro faticoso
7-10 giorni
Attività sportiva
20 giorni
A partire da 250 €
Anestesia
Locale
Durata intervento
15 - 20 minuti
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Non necessario
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Lavoro faticoso
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Attività sportiva
20 giorni