Se corpi privi di pelosità hanno rappresentato in ogni tempo l’ideale classico di bellezza, allora oggi per un corpo bello pelle liscia ed epilazione sono un binomio perfetto.
Proprio al fine di capire quale sistema d’epilazione possa essere il più efficace e duraturo è, quindi importante conoscere la struttura ed il ciclo vitale dei nostri peli.
Struttura del pelo
Ogni pelo è formato da due parti:
- Bulbo o radice. Corrisponde alla matrice, cioè alle cellule del follicolo produttrici del pelo e non è visibile perché all’interno del follicolo.
- Fusto. È costituito da cellule che hanno perso le funzioni vitali, ma possiedono alte concentrazioni di cheratina. Proteina presente anche nella pelle, ma qui come nei capelli e nelle unghie, è molto più dura, in quanto contiene un’alta percentuale di cistina, che conferisce al pelo forma e resistenza.
Il fusto del pelo è costituito da 3 strati:
- Cuticola. È lo strato più esterno, formata da cellule appiattite e sovrapposte le une alle altre come le tegole di un tetto. Essa protegge il fusto dall’ambiente.
- Corteccia. Si trova al di sotto della cuticola ed è la parte più spessa del pelo, che ne determina la forma e la consistenza.
- Midollo. Si tratta di un sottile strato interno contenuto soprattutto in capelli e peli bianchi.
Il ciclo di vita del pelo
Tutti i nostri peli cadono periodicamente per garantire un continuo ricambio. Il costante rinnovamento deriva dal fatto che i follicoli piliferi hanno un’attività ciclica durante la quale alternano periodi di attività produttiva a periodi di riposo.
L’attività dei follicoli, inoltre non è sincrona, anzi ogni follicolo lavora in modo indipendente. Infatti solitamente nel cuoio capelluto sono presenti follicoli in fase d’attività (circa il 90%) e follicoli in fase di riposo (circa il 10%).
Questo spiega perché in condizioni fisiologiche i capelli/peli cadono un po’ ogni giorno e non tutti insieme, come invece accade in altri mammiferi, dove la sincronizzazione del ciclo fa sì che tutti i peli si ricambino contemporaneamente in occasione della muta.
Il ciclo vitale del pelo è, quindi dovuto all’alternarsi di tre fasi:
- Anagen
- Catagen
- Telogen
Anagen
A seconda della regione del corpo, in cui il follicolo si trova, la sua fase d’attività cioè l’anagen ha durata diversa. Dura normalmente:
- 3-7 anni a livello del cuoio capelluto,
- 1-6 mesi per le ciglia,
- 20-40 giorni per la peluria delle braccia o delle gambe.
La durata dell’anagen è, poi determinata da alcuni fattori come:
- Fattori ereditari
- L’anagen è più lungo nelle donne che non nell’uomo e nei soggetti di razza asiatica.
Infine, non è vero che il follicolo può produrre un numero limitato e prestabilito di capelli e peli, anzi la sua potenzialità è illimitata.
Catagen
E’ una fase di transizione di circa 3-4 settimane, quindi molto breve. In questa periodo la matrice del pelo interrompe la sua attività e il follicolo inizia a risalire verso la parte più superficiale della cute, dove trascorrerà la sua fase di riposo.
Telogen
Terminata la crescita, il follicolo entra in fase di riposo cioè nel telogen, durante il quale interrompe ogni attività produttiva per circa 3 mesi. Il pelo, però non cade, ma rimane ancorato al follicolo. Solo quando, alla fine del telogen, il follicolo riprende la sua attività, il nuovo pelo crescendo espelle quello vecchio.
Di solito, quindi un pelo cade perché sotto sta crescendo quello nuovo che assicura il corretto ricambio.
A volte, tuttavia il pelo in riposo cade prima del tempo ed il follicolo rimane temporaneamente vuoto per qualche settimana o mese. Questo fenomeno, vale a dire il fenomeno dei follicoli vuoti o fase kenogen, è presente anche nel cuoio capelluto normale e diviene più evidente in corso di alcune patologie come l’alopecia androgenetica.
Se il pelo in riposo (pelo in telogen) viene asportato meccanicamente, il follicolo interrompe il suo riposo ed inizia precocemente un nuovo anagen. Il pallino bianco visibile ad occhio nudo in corrispondenza della radice del pelo che cade, altro non è che la radice in riposo del pelo in telogen.
Vantaggi e svantaggi delle diverse tecniche depilatorie
La rimozione dei peli praticata con tecniche tradizionali presenta innegabili svantaggi. Esaminiamoli nel dettaglio.
- Rasatura con rasoio elettrico o di sicurezza. Assicura una rimozione di peli veloce, economica e indolore, comporta però l’irritazione della cute e la ricrescita di peli più ispidi;
- Ceretta depilatoria, a freddo o a caldo. Consente di rimuovere i peli dalla superficie cutanea con una ricrescita variabile dalle 2 alle 6 settimane, però può provocare irritazione cutanea e follicoliti;
- Rimozione manuale tramite pinzette. Può dar luogo a peli incarniti, follicoliti e cicatrici ed inoltre non si può eseguire su superfici estese;
- Sostanze depilatorie chimiche. Idrolizzano il legame di solfuro dissolvendo il pelo. Sono composti spesso maleodoranti e di frequente causano dermatiti irritative o da contatto.
Viceversa la rimozione laser-assistita permette una depilazione molto duratura su ampie zone del corpo, con minima dolorabilità e senza lasciare esiti cicatriziali.
I maggiori benefici si hanno in soggetti con cute chiara e peli scuri, in quanto la melanina presente a livello epidermico può interferire con meccanismo competitivo dell’assorbimento della luce laser del follicolo.
Cos’è l’epilazione laser-assistita
Il principio su cui si basa l’epilazione laser è quello della selettività termocinetica cioè della fototermolisi selettiva, grazie alla quale adeguate lunghezze d’onda producono un determinato effetto biologico con minimo danno sui tessuti circostanti.
La luce laser, opportunamente regolata, raggiunge il follicolo pilifero fino alla regione del bulbo, dove viene assorbita e trasformata in calore con conseguente necrosi termica e caduta del pelo. Il trattamento è efficace quando il follicolo è in fase di crescita (anagen). Poiché tale fase non è contemporanea neppure per follicoli presenti nel medesimo sito anatomico, sono necessari trattamenti multipli, intervallati di 4-12 settimane.
Attualmente sono disponibili i sistemi laser seguenti: Laser a
- Rubino (ruby laser). Utilizza una sorgente allo stato solido ed ha una lunghezza d’onda di 694 nm;
- Neodimio (Nd:Yag). È costituito da un cristallo di granato di alluminio e ittrio drogato con neodimio e dispone di una lunghezza d’onda di 1064 nm;
- Alessandrite. Si avvale di una lunghezza d’onda di 755 nm;
- Diodo. Permette un’emissione di 810 nm di lunghezza d’onda.
Il numero dei trattamenti può essere variabile dalle 3 alle 10 sedute in relazione a:
- Tipo di cute cioè fototipo chiaro o scuro,
- Colore del pelo
- Zona di trattamento
- Problematiche ormonali di base.
Ad esempio per soggetti affetti da ipertricosi e irsutismo, occorre valutare preventivamente lo stato endocrinologico e abbinare, se necessario, una terapia con antiandrogeni, che ottimizza e rende più duraturi i risultati ottenuti con la laserterapia.
Condizioni preliminari, precauzioni, controindicazioni e/o complicanze
Condizioni preliminari, precauzioni, controindicazioni e/o complicanze variano a seconda del tipo di laserterapia adottato e saranno esposte in articoli specifici.
Cosa si deve fare per sottoporsi alla depilazione laser-assistita
Innanzitutto occorre precisare che inderogabilmente necessario rivolgersi ad un medico abilitato e altamente qualificato. I motivi sono molteplici.
- È lui, infatti a valutare con un’accurata visita generale lo stato di salute del paziente e determinare se i peli da rimuovere costituiscono un’ipertricosi di tipo estetico e non siano, invece dovuti ad una patologia di tipo ormonale (irsutismo). Solo tale visita medica potrà assicurare una soluzione specifica e personalizzata del problema.
- In seconda battuta, a visita medica generale effettuata, si passa alla verifica delle condizioni della cute. Il medico, infatti esegue un completo check-up della pelle, al fine di verificare la possibilità di effettuare il trattamento e soprattutto valutare i risultati raggiungibili. È essenziale, a questo punto valutare fototipo cutaneo, dimensione, profondità e colore dei peli, stato della cute, discromie, tatuaggi, presenza di nei e cicatrici. Ecco perché solo un medico esperto può impostare una terapia ottimale e garantire un corretto e sicuro approccio all’inestetismo presentato conducendo verso la corretta depilazione progressivamente definitiva.
- L’utilizzo di apparecchiature laser medicali, inoltre è espressamente regolamentato dalla legislazione italiana e consentito solo a professionisti abilitati alla professione medica, garanzia di un corretto iter diagnostico e terapeutico. Nella Scheda tecnico-informativa 21b (Allegata alla Legge n. 1 del 04.01.1990) riguardante le apparecchiature laser utilizzabili nei centri estetici, si elencano i parametri d’utilizzo consentiti. Questi dimostrano trattarsi di apparecchiature depotenziate non certamente in grado di garantire un’epilazione permanente e soprattutto con un numero limitato di sedute, come spesso dichiarato.
- La prima seduta, infine ha lo scopo di individuare i parametri operativi del laser medicale più indicati per impostare il trattamento migliore in base alle caratteristiche cutanee di ogni singolo individuo.
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